Gli ultimi dati Eurostat parlano chiaro: con Germania in stallo, Francia in frenata e l’Italia in recessione tecnica, nell’ultimo trimestre 2018 il maggior contributo alla crescita dell’Eurozona è arrivato dalla Spagna, il Paese che cresce di più tra le grandi economie continentali.
Si tratta di una performance che ha dell’incredibile per un Paese che tra il 2007 e il 2014 aveva bruciato 3,8 milioni di posti di lavoro, con salari reali scesi del 10% e un settore edile letteralmente imploso (dai 20 mila permessi edilizi del marzo 2007 si è crollati ad appena 700 nell’agosto 2013).
Eppure, siamo giunti già al quinto anno consecutivo di robusta crescita, con un PIL che ha chiuso l’anno scorso con un rotondo 2,6%.
È vero che è il tasso più basso dal 2014 ma viaggia pur sempre a una velocità quasi tripla rispetto a quella dell’Italia. E anche in futuro la crescita economica dovrebbe mantenere un ottimo passo, con la Banca di Spagna che prevede un 2,2% per quest’anno (più del doppio della Germania), un 1,9% nel 2020 e un 1,7% nel 2021.
Fonte: Il Sole 24 Ore