L’utilizzo della criptomoneta come mezzo di pagamento: profili generali
Non è una novitá che l’utilizzo della criptomoneta (cosiddetta Bitcoin) sia diventata una moda. Ogni giorno si diffondono sempre piú informazioni e tendenze sull’utilizzo di questo tipo di moneta ed in particolare, molti operatori economici hanno considerato il suo utilizzo nel mondo reale grazie soprattutto all’introduzione di piattaforme che permettono la conversione in moneta avente corso legale (si tratta per esempio del finanziamento di progetti imprenditoriali via ICOs – Inicial Coin Offerings).
Le imprese non hanno impiegato molto tempo per iniziare ad interessarsi a questo nuovo metodo di pagamento, realizzato attraverso la criptovaluta. Ci si è chiesti, infatti, perché non usarla anche per pagare lo stipendio dei propri dipendenti?
Puó un’impresa retribuire i propri dipendenti con Bitcoins?
Assolutamente sí, peró ci sono alcune differenze. Una criptomoneta è una valuta non avente corso legale e non puó essere riconosciuta come denaro, di conseguenza, lo stipendio liquidato attraverso l’utilizzo di questo mezzo di pagamento deve seguire alcune regole, così delineate:
- tale forma di pagamento deve essere offerta al dipendente gratuitamente o a un prezzo inferiore a quello di mercato;
- non puó essere concessa per una quantitá superiore al 30 % del totale del salario del dipendente (è questo il problema pratico principale, sia da un punto di vista fiscale che per ciò che concerne la copertura sanitaria nazionale spagnola – c.d. Seguridad Social);
- deve necessariamente sussistere un preventivo accordo tra datore di lavoro e lavoratore;
- il lavoratore deve essere iscritto alla Seguridad Social e deve versare le ritenute IRPEF.
Come viene tassata la criptomoneta?
Lo stipendio cosí remunerato fa parte della base imponibile IRPEF del lavoratore come reddito di lavoro ed è soggetto a ritenuta. Come base imponibile agli effetti della ritenuta fiscale, bisogna tenere in considerazione il valore di mercato del bene denaro. Nel caso delle criptomonete, questo valore è difficile da stabilire immediatamente, data la loro instabilitá e la mancanza di un criterio valoriale da seguire. Per questo motivo, crediamo che la soluzione sia quella di far riferimento alla normativa che regola le stock options: quindi, si considera che il valore di riferimento è il prezzo di mercato nel momento in cui la retribuzione viene elargita.
La criptomoneta come viene versata al lavoratore?
Vista la semplicitá con cui viene pagata la retribuzione attraverso i Bitcoins e applicando lo stesso principio usato in ambito fiscale, comprendiamo che il lavoratore otterrá i Bitcoins nello stesso giorno in cui è solito ricevere la busta paga.
In conclusione, crediamo che questo tipo di retribuzione sia perfettamente possibile ed inoltre puó costituire un vantaggio per quelle imprese che non dispongono di liquiditá in un determinato momento. Tuttavia, bisogna prestare particolare attenzione alla quantitá usata di tale diversa forma di pagamento delle retribuzioni, per non cadere in sanzioni pesanti e pregiudicare gli interessi dell’impresa e del lavoratore.
Esistono inoltre altri tipi di moneta virtuale oltre al Bitcoin (per esempio Ether, Ripple, etc.): in queste, il valore non è cosí marcatamente instabile e pertanto possono risolvere il maggiore handicap rispetto al Bitcoin, l’instabilitá appunto.