La finanziaria 2021 – legge 11/2020 del 30 dicembre – riduce in Spagna dal 100% al 95% l’esenzione dei dividendi e delle plusvalenze relativi a partecipazioni pari ad almeno il 5% in entità residenti e non residenti. Ciò comporterà una tassazione effettiva dell’1,25% sui dividendi e sulle plusvalenze (prima era dello 0%).
Tale decurtazione era già stata inclusa nella proposta di bilancio 2019, ma non era stata approvata.
Sarà soggetto a tassazione anche il 5% dei dividendi ripartiti tra entità facenti capo a uno stesso gruppo consolidato, con un conseguente effetto cumulativo a cascata.
L’esenzione sarà invece del 100% nel caso di dividendi ricevuti da entità con un fatturato inferiore a 40 milioni di euro che abbiano costituito la loro “prima” filiale a decorrere dal 1° gennaio 2021. L’esenzione completa sarà applicabile solo per i primi tre anni successivi alla costituzione della società spagnola che, ricordiamo, all’inizio della propria attività potrà beneficiare una aliquota societaria particolarmente vantaggiosa del 15%.
Infine, sono esclusi da qualsiasi tipo di esenzione i dividendi percepiti e le plusvalenze associate a partecipazioni il cui valore di acquisizione sia stato superiore a 20 milioni di euro, ma in cui non si detiene una partecipazione di almeno il 5%. Le partecipazioni acquisite nei periodi d’imposta iniziati prima del 1° gennaio 2021 e il cui valore di acquisizione superi i 20 milioni di euro senza raggiungere la soglia prefissata possono continuare ad applicare il regime di esenzione del 95% fino al 2025.
Viene istituito un nuovo scaglione per i redditi da risparmio, con l’aliquota marginale massima applicabile ai redditi superiori a 200.000 in aumento dal 23% al 26%.
L’aliquota massima d’imposta sul reddito delle persone fisiche per i redditi superiori a 300.000 euro viene aumentata del 2% al 50%.