Innanzitutto, si tratta di due professioni completamente distinte: l’avvocato è il professionista che si occupa di questioni prettamente giuridiche, redigendo atti e mettendo a disposizione del cliente la propria opera intellettuale.
Il procuratore è un laureato in giurisprudenza che ha deciso di svolgere la funzione di intermediario tra il giudice e l’avvocato incaricandosi di depositare e notificare gli atti processuali.
In Spagna i procuratori sono una figura professionale distinta e dotata di un proprio albo.
Un avvocato non può depositare un atto in cancelleria: è il procuratore la figura preposta a recarsi in cancelleria per il ritiro o il deposito degli atti.
Chiarito quindi che la figura del procuratore in Spagna non coincide con quella italiana, per diventare procuratore in Spagna è sufficiente essere laureati in giurisprudenza e iscriversi all’ apposito albo professionale dei procuratori.
Per diventare avvocato in Spagna è invece necessario essere laureati in giurisprudenza e aver maturato un corso di specializzazione della durata di due anni al termine del quale si deve sostenere un esame di Stato.
In Italia l’esame di Stato è estremamente più difficile, mentre in Spagna la preparazione dell’avvocato è più pratica e operativa. Durante gli anni di specializzazione è obbligatorio svolgere una pratica forense e l’esame di Stato verte su questioni pratiche, concrete e operative.
Un’ulteriore differenza tra il diventare avvocati in Italia e in Spagna sta nel fatto che qui i laureati in giurisprudenza ambiscono soprattutto a lavorare nelle aziende e non negli studi legali, dove è comunque obbligatorio assumere i collaboratori con regolare contratto di lavoro.